PALAZZO TRONCA
Sec. XV
Storia
Palazzo antichissimo, con cisterna nell’atrio interno, mura molto spesse come si addiceva una volta a palazzi che svolgevano un ruolo sociale preminente. E’ appartenuto alla nobile famiglia Tronca che lo abitò fin dal XV secolo. Fu proprio nell’arco di quel secolo che la famiglia Tronca, secondo le notizie riportate dal Mannarino nella sua Cronica di Policastro, anni 1721,22,23, mescolandosi con la famiglia Girifalco ne ha assunto le insegne. Lo stemma rappresenta un falco in volo con tronchetto fronzuto tra gli artigli e la scritta in alto, in lingua latina, “ALTA PETO” col significato evidente, in senso figurato, “aspiro a volare sempre più in alto”. Nello stesso XV secolo i Tronca furono a lungo partecipi dell’ordine cavalleresco di S. Nicolò. Il Mannarino lo cita come “Ordine nobilissimo di Cavalieri Greci”, e fa fede la notizia che a tale ordine appartenne un patrizio o cavaliere della famiglia Girifalco Tronca: “Una ex duodecim Sancti Nicolai equitum Familia civitate Polycastri” (Cronica del Mannarino); ed il Sisca aggiunge che probabilmente era quel Tommaso Tronca che fu prima catapano di Policastro e poi Regio Consigliere e Segretario del Re dall’anno 1558 al 1566.
Il Palazzo si articola in due piani fuori terra ed insiste in un largo che una volta aveva il suo principale affaccio nel cosiddette largo Tribuna che insisteva davanti alla facciata della chiesa detta di San Nicola dei greci dove si praticava il rito greco-ortodosso. Ma rimangono ben poche testimonianze letterarie di detta chiesa tranne un affresco mariano in un vano che una volta doveva essere adiacente al vano chiesa. Il Portale del palazzo Tronca, ora semplice e lineare, in pietra granitica, una volta era articolato con elementi architettonici di rilievo, come riportato da più testimonianze a memoria d’uomo; completavano infatti l’esterno due colonne litiche che sorreggevano insieme a “gattuzzi” infissi nel muro un ballatoio che serviva anche da piano d’affaccio al balconcino tuttora visibile al primo piano. Riprendiamo i Tronca in Policastro da tal Gio: Tomaso, probabilmente nipote del precedente Tommaso, (nato tra la fine del 1580 ed il 1590 e morto nel 1648) il quale sposa prima tale Antonella Accetta e vedovo sposa poi Isabella Callea, nobile di Policastro. Un discendente fu Diego o Didaco Tronca che nel 1737 fu aggregato al seggio dei nobili di San Dionigi della città di Crotone. Un altro fu Carlo Tronca, prefetto della congregazione del SS Sacramento e che istitui il maggiorascato; il figlio Ignazio, fu sindaco dei nobili. Altro discendente fu Gio: Gregorio che sposò Rosa Giordano, figlia del famoso pittore settecentesco Francesco Giordano che tanti saggi della sua arte lasciò nei centri di Policastro, Mesoraca, S. Severina e S. Giovanni in Fiore. Discendenti della famiglia Tronca sono tuttora viventi ed attivi.